Arte, cultura e tradizioni

La Basilica di San Francesco: due chiese, un unico spirito

La chiesa di Assisi dedicata a San Francesco è un mirabile esempio di architettura medievale, al cui interno trovano posto affreschi di Giotto e Cimabue. In realtà consiste di 2 edifici di culto sovrapposti, in cima al colle "dell'inferno"

Sorge proprio sul colle che un tempo chiamavano "dell'Inferno", perché destinato alle esecuzioni capitali, la Basilica dedicata a San Francesco, raggiungibile da una stradina fuori dal tempo che attraversa la città di Assisi (Umbria del Nord, Perugia).
Proprio in cima a quel monte Francesco chiese di essere sepolto e lì, in suo onore, venne costruito il complesso architettonico.
Il grande monumento sacro, visibile in lontananza, è sdoppiato in due chiese sovrapposte (Basilica Superiore e Basilica Inferiore) che hanno fatto di questa piccola cittadina umbra un gioiello dell'architettura e della storia medievale.
Il complesso si erge al di sopra dell'imponente massa di muraglioni e grandi arcate cieche poggiate ai terrazzamenti del terreno, diventando un tutt'uno con il massiccio sperone roccioso. Le due chiese sovrapposte sono orientate in modo diverso per ovviare alle superfici scoscese della roccia.

La costruzione della Basilica di San Francesco di Assisi iniziò subito dopo la morte del Santo per volere del frate Elia, suo successore nella direzione dell’Ordine dei Frati Minori, e grazie a Papa Gregorio XI che la volle come specialis ecclesia. Diversi architetti collaborarono alla stesura del progetto che nacque da un disegno dello stesso frate Elia che ideò le forme basilari della chiesa. Solo nel 1230, quando buona parte della costruzione era stata già portata a termine, vennero trasferite le spoglie del Poverello d’Assisi poi, nel 1253, i lavori architettonici furono definitivamente ultimati. Mancavano ancora le magnifiche decorazioni pittoriche che verranno realizzate da mani diverse e in momenti successivi.

L'intero complesso è gestito dai frati dell'Ordine Minoritico, i cosiddetti "frati della comunità" ed è stato inserito tra i Patrimoni Unesco per il valore storico, culturale e artistico di cui è testimonianza.

Quando, il 26 settembre del 1997, la terra umbra fu scossa da un terremoto di forte intensità, parte della Chiesa superiore si è disfatta: il mondo ha trattenuto il fiato per qualche secondo pensando all'enorme danno compiuto dalla scossa, le magnifiche architetture e gli affreschi celeberrimi di Giotto e Cimabue rischiavano di perdersi per sempre. Un grande lavoro di restauro, durato oltre dieci anni, ha rimesso a posto, con un lavoro di infinita pazienza, gran parte di quei capolavori, restituiti al mondo nella loro rinata bellezza.

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