Enogastronomia

Le polpette di Sant'Antonio

Una delle ricette tipiche di Assisi (Umbria del Nord, Perugia). A loro volta facenti parte di un piatto più "complesso", il piatto di S. Antonio Abate: disponibile a prezzo popolare la prima domenica dopo la Festa del Santo (17 gennaio) nei ristoranti della frazione di Santa Maria degli Angeli (Perugia, Umbria del Nord)

Buone, gustose, appetitose e soprattutto invitanti, le polpette di Sant'Antonio rappresentano uno dei piatti più caratteristici di Assisi. Sembra una ricetta come tante, ma appena si assaggia una di queste polpette è impossibile resistere alle altre

La tradizione vuole che siano mangiate rigorosamente il giorno di Sant'Antonio e sono così buone perché nascondono un segreto: pinoli e uvetta arricchiscono il ripieno di carne condita con sale, pepe, olio extravergine di oliva e ovviamente aromi tipici del territorio. La classica e intramontabile ricetta della nonna richiede i seguenti ingredienti con tanto di dosi per chi volesse cimentarsi nella ricetta: 400 g di carne macinata (preferibilmente di vitello), 150 g di mollica di pane, 50 g di uvetta, 30 g di pinoli, 2 uova, 50 g di parmigiano grattugiato, 10 foglie di basilico fresco, 800 ml di passata di pomodoro, pangrattato, olio extravergine d'oliva, sale, pepe.

La preparazione è semplice e l'obiettivo è creare (con le mani) un composto di carne che contenga tutti questi ingredienti. Una volta composte le polpette di S. Antonio, non troppo grandi, bisogna cuocerle in padella con del sugo condito con olio d'oliva e sale. Infine si possono aggiungere delle foglie fresche di basilico per arricchire e aromatizzare il piatto.

Il Piatto di S. Antonio Abate e la Festa a Santa Maria degli Angeli

Questi fantastici manicaretti fanno inoltre parte del celebre Piatto di S. Antonio Abate, consumabile dagli abitanti della frazione di Assisi di Santa Maria degli Angeli presso i locali ristoranti a prezzi "calmierati" la domenica successiva al 17 gennaio, Festa del Santo. L'evento prende il nome di "Festa del Piatto di S. Antonio Abate".
La ricetta e la tradizione del Piatto risale alla seconda metà del XIX secolo, quando gli abitanti di Santa Maria degli Angeli chiesero l'intercessione del Patrono dei contadini per fermare una grave epidemia che colpì il bestiame, soprattutto gli equini. Una volta sparita, per omaggiare e ringraziare sant'Antonio nel giorno a lui dedicato i Priori della frazione assisiate donarono del cibo ai poveri lungo le vie del borgo, in un'unica soluzione:

  • maccheroni al sugo;
  • 2 polpette di Sant'Antonio;
  • 2 fette di carne in umido;
  • 4 salsicce;
  • 2 mele;
  • pane;
  • mezzo litro di vino.
Il Piatto di S. Antonio Abate, per l'appunto.

 

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