Arte, cultura e tradizioni

Gli affreschi di Giotto e Cimabue nella Basilica Superiore di San Francesco d'Assisi

Gli affreschi di Giotto e Cimabue nella Basilica Superiore di Assisi (Perugia, Umbria del Nord), la parte "sopraelevata" della chiesa dedicata al Poverello d'Assisi

Una visita alla Basilica Superiore di San Francesco d'Assisi (Assisi, Perugia, Umbria del Nord) inizia dal transetto dell'edificio a croce latina, dove si possono da subito ammirare gli affreschi di Cimabue, elevato esempio di pittura medievale, nonché maestro di Giotto. Il ciclo pittorico è stato realizzato a partire dal 1277 e presenta capitoli di una potenza compositiva ed espressiva senza precedenti. Un esempio sono le due "Crocifissione" poste ai lati del transetto, che rappresentano una delle opere più tragiche di Cimabue al quale seguono cinque scene apocalittiche sul lato sinistro e i fatti della vita di San Pietro sul lato destro. Lungo l'abside si trovano gli affreschi che si riferiscono alla storia di Maria, dall'Annunciazione all'Incoronazione.

Le pareti dell'unica navata della Basilica Superiore di Assisi sono completamente dipinte dalla mano di Giotto che, in 28 riquadri, narra gli episodi più salienti della vita di san Francesco, tratti dalla "Legenda Major" di Bonaventura. Sono capolavori indimenticabili dove le figure si impongono nella loro solida struttura, nell'incisività dei gesti e della volumetria dei paesaggi. Da "L'offerta del Mantello a San Francesco", passando per le tappe più importanti della vita del poverello impresse sulla pietra, si arriva all'ultimo riquadro con "San Francesco libera Pietro Alfie", attraverso una narrazione semplice e di grande forza espressiva. La mano di Giotto è riuscita così a dare una dimensione umana, seppur grandiosa, alla vita di Francesco.

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