Eventi, feste e sagre

Una mostra, quattro sedi: Capolavori del Trecento. Il cantiere di Giotto, Spoleto e l'Appennino

Trevi, Spoleto, Montefalco, Scheggino: una mostra d'arte diffusa fra i luoghi simbolo dell'Umbria, dove le location sono la più pregevole, raffinata e incantevole delle cornici

Sessanta opere, sessanta capolavori per una mostra diffusa che ha un emblematico titolo: "Capolavori del Trecento. Il cantiere di Giotto, Spoleto e l'Appennino", per ripercorrere la cultura del tempo fatta di arte, di speranza, di religione, con un fondo sicuramente popolare. E la pittura era il massimo della informazione destinata ai fedeli. La mostra, che ha come epicentro Spoleto (Perugia, Umbria), in realtà si "spande" in altre tre cittadine del territorio, lungo l'Appennino, appunto, per ripercorrere un fil-rouge molto interessante. Tutte a pochi km e facilmente raggiungibili da Assisi.
Capolavori del Trecento. Il cantiere di Giotto, Spoleto e l'Appennino, che rimarrà aperta sino al 30 settembre 2018, sarà infatti a Trevi alla "Raccolta d'Arte di San Francesco", a Spoleto al "Museo Diocesano - Basilica di Sant'Eufemia" e al "Museo Nazionale del Ducato", a Montefalco al "Complesso Museale di San Francesco". Dallo "Spazio Arte Valcasana" di Scheggino partiranno gli itinerari territoriali e sarà possibile avere completa documentazione.

L'idea espositiva è tutta di Vittoria Garibaldi e Alessandro Delpriori, e prevede l'esposizione di oltre sessanta opere, tra straordinari fondi oro e sculture di primo Trecento, provenienti da prestigiose raccolte nazionali e internazionali in quattro sedi espositive. Partecipano alla realizzazione la Regione, il Polo Museale dell'Umbria, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, l'Archidiocesi di Spoleto-Norcia, i comuni di Trevi, Montefalco, Spoleto e Scheggino, l'Associazione Rocca Albornoziana di Spoleto.

La mostra Capolavori del Trecento. Il cantiere di Giotto, Spoleto e l'Appennino ha come obiettivo quello di rimettere insieme l'evoluzione artistica dell’Umbria che ha segnato una vera e propria rivoluzione culturale per il mondo di allora, e non solo, poco conosciuta. L'evento espositivo permetterà di ammirare significative testimonianze della pittura trecentesca, come il "Dittico Cini" proveniente dalla Fondazione Giorgio Cini di Venezia e il "Dittico Poldi Pezzoli" dal Museo Poldi Pezzoli di Milano opere del Maestro della Croce di Trevi, il "Dittico reliquiario" dal Victoria and Albert Museum di Londra e il "Trittico con Incoronazione della Vergine" dal Museo Marmottan Monet di Parigi entrambi del Maestro di Cesi, la "Madonna di Fossa" dal Museo Nazionale d'Abruzzo de L’Aquila e il "Trittico Bohler" anch'esso del Maestro di Fossa dall'Alana Collection di Newark (USA), le "Storie dei Santi Biagio e Caterina" del Maestro di Cesi e le "Storie della Passione di Cristo" del Maestro di Fossa dall'Appartamento pontificio di rappresentanza del Vaticano.


Nella foto: tra Assisi e Montefalco... (Perugia, Umbria).

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